La distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce

Opificio tra i più importanti e conosciuti in Italia, caso di studio esemplare dell’imprenditoria meridionale della prima metà del Novecento, luogo di produzione – tra gli altri - della famosissima Anisetta (elisir capace di varcare i confini nazionale e imporsi in Francia, Belgio, Germania, Svizzera e Nord Africa), successivamente monumento dell’archeologia industriale di eccezionale pregio, vincolato dal MiBAC nel 1999, la Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce è una delle testimonianze più interessanti del lavoro dell'uomo nel '900.

Prima che iniziassero i lavori di ristrutturazione, tuttora in corso e che per ora hanno riconsegnato alla cittadinanza uno splendido Parco urbano, Giancarlo Greco e Massimiliano Manno hanno voluto fermare in 20 scatti la "magia" che quel luogo (abbandonato improvvisamente un venerdì pomeriggio del 1988) ha custodito gelosamente lontano da occhi indiscreti per oltre vent'anni: gli uffici amministrativi, il laboratorio chimico, le macchine industriali, la torre di distillazione, le officine, il giardino... luoghi che giorno dopo giorno hanno subìto il trascorre del tempo e gli effetti dell'incuria dell'uomo, della sua decadenza imprenditoriale.

A San Cesario, la memoria di una fabbrica operosa che dava lavoro a centinaia di famiglie è tuttora vivissima; è vero, i comignoli sono spenti ma la sua storia è un patrimonio di enorme valore che passa anche attraverso la testimonianza dello stato di quei luoghi prima della loro riqualificazione.
La mostra vuole essere un omaggio sia alle lavoratrici e ai lavoratori della Distilleria ma anche all'anno internazionale dell'Archeologia Industriale, proclamato proprio per il 2015.

Una fabbrica di spirito e liquori
di Antonio Monte

Il sito della distilleria di “Casa Nicola De Giorgi”, ubicato nel centro urbano di San Cesario di Lecce, rappresenta un singolare bene culturale nel panorama del patrimonio industriale del Mezzogiorno d’Italia. Infatti, la storica “fabbrica di spirito e liquori” nel 2005 è stata riconosciuta monumento nazionale.
Il Comune di San Cesario di Lecce, in questo ultimo decennio ha avviato un’opera di patrimonializzazione mirata alla conoscenza storico-critica del bene e alla “restituzione” del sito produttivo ai cittadini di San Cesario di Lecce, ai turisti e ai cultori di archeologia industriale, perché lo stabilimento è rimasto “congelato” cosi come era negli anni di piena attività.
Varcando il solido portone d’ingresso di via V. Emanuele III, si accede nell’androne che conduce nel laboratorio-fabbrica dove si producevano i liquori; qui si sente ancora l’odore dell’anice, della cannella, della noce moscata. Inoltre, si incontrano centinaia e centinaia di bottiglie in fila come dei soldatini,dei fusti metallici, dei silos in rame, stipi a parete, banchi da lavoro con attrezzi in vetro quali beute, becker, cilindri, palloni, provette, imbuti, ampolle; macchine, utensili, impianti di distillazione, caldaie, filtri pressa.
Le immagini che ci presentano Giancarlo Greco e Massimiliano Manno, con un raffinato e puntuale “taglio fotografico”, ci introducono nella distilleria e, presi per mano, ci conducono in un percorso fatto di emozioni e sensazioni, che ci portano indietro nel tempo quando lo stabilimento (insieme alle altre distillerie) era il “cuore pulsante” del piccolo centro agricolo, noto in tutta Italia.